domenica, ottobre 15, 2006

Punti di vista


Persino questa città, di cui parlo spesso, troppo e male, che accuso d’avermi coltivato il deserto attorno, da cui bisogna sempre costantemente fuggire, persino questa cittadina formato borghese, calatomi nel punto di vista di alcuni amici stranieri, qui per stage di lavoro, sembra diversa. Guardala bene, da questa angolazione. Nell’ultimo mese ci sono state fiere piccole e grandi, bgscienza, la fiera del cibo-artigianato-per-la-verità-solo-birra in centro, le castagne di angelo maj, il mercatino in città alta, ci sono stati concerti all’aperto come ieri sera dietro porta nuova, ci sono stati concerti di giovani wannabe-rockstar in locali piccoli ma carini, ci sono state serate in discoteche rock tutto sommato molto belle come lo zero. E c’è un bar, dalle parti di piazza s.anna, su quella via molto carina-anche-se-sempre-borghese che lenta lenta, se ti dritto, ti porta fino a città alta, un bar gestito di ragazzi di colore e frequentato da boliviani. Un must. Vincerà senz’altro il premio miglior bar dell’anno. E ieri sono rincasato alle cinque e mezzo. Peccato però che noi giovani italiani in un paese che rischia il collasso ma chissenefrega preferiamo vestirci figo e farci le vasche in via venti oppure fumarsi gli spini in casa che alla fine è uguale anzi pure peggio.

Che forse esista, anche se piccola e mediocre, la città, ma che nessuno la sappia vivere ?

Che sia il caso di ridisegnare il confine fra delusione individuale e collettiva ? Trovare nuovi capri espiatori?

Ricondurre tutto al proprio microcosmo, e ammazarsi di ripensamenti, pentimenti e debolezze ?

Ora e sempre, keine Ahnung.

1 Comments:

At 7:02 PM, Anonymous Anonimo said...

no.

 

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