mercoledì, giugno 20, 2007

Das Sommer ist crazy


Rimpiango fortemente di non esser rimasto a casa a leggere F.D. e ascoltare i Bluvertigo, mentre il macchinone sfreccia sulle note del peggio mal-di-testa-metal e le risate imbarazzanti di coloro con i quali ho sempre meno in comune. Ma poco importa. Gli esami sono finiti – di già ? La quantità di gel che il parrucchiere mi ha lasciato sui capelli supera forse la quantità stessa di capelli che il parrucchiere mi ha lasciato. Un po’ mi dispiace, ma non c’è futuro. Ma è poi un male ?! Così la mia pronuncia tedesca riceve lodi insperate e io ringrazio quei punkettoni vomitevoli di Friedrichstraße e mi convinco nuovamente della necessità di ri-incrociarli spesso nelle mie future passeggiate. Già. Perché è chiaro che non è la stessa cosa di incontrare quattro quattordicenni vestite all’ultima moda…a cui sarebbe bello poter spiegare che così si vestono le baby-prostitute dell’est che popolano le strade provinciali. Ma come si fa a spiegare tutto questo, quando quell’altro sceglie la svastica per proteggersi dagli zingari ? In Italia funziona così. Si va a periodi, periodi di sfiducia totale misti a timide schiarite. Un po’ come questa estate tropicale, con le sue pazzesche oscillazioni metereologiche. Un estate di libertà che ha già dato prova di un potenziale di cambiamento che mi rende sereno. Decisioni importanti, incontri piacevoli e soprattutto il brivido della sorpresa…del Tutto in potenza, della Erfahrung. Il brivido di serenità che mi concedo, rendendomi conto di essere un pò più padrone di me e del mio futuro rispetto al passato. Cosa accadrà sulle bianche spiagge del Mar Baltico ? E ad Agosto mi dividerò davvero tra cene e ricerche cinematografiche ? Mi ero ripromesso di dedicarmi alla ricerca di una “verità altrettanto triste ma ragionevolmente più onesta”. Questa non può che risiedere in una più onesta valutazione degli infiniti slanci del mio spirito, slanci assettati d’un riscatto ancora legittimo. Ho tenuto a bada il desiderio di paragonare tutto questo con quell’estate di tre anni fa, democraticamente sospesa tra gioia e tragedia totale. Non sta scritto da nessuna parte che io voti Partito Democratico anche se Veltroni dovesse candidarsi. Mi sta bene vivere senza sogni, ma non senza memoria. Meglio vestire i pantaloncini neri, mettere qualche birra nello zaino e sperare che tra un temporale e l’altro ci sia gente che abbia voglia di divertirsi. Qualcuno, certamente, non capirà. Spero capirà però l’umanità sulla quale non risparmio mai. Per il resto, bisogna accettarlo…Noi nichilisti non abbiamo scelta.

1 Comments:

At 2:42 PM, Anonymous Anonimo said...

la ricerca della veritá é un buon impiego del pensiero... sebbene la veritá sia evanescente, ma ancor piú evanescente e anzi camaleonticamente cagiante é l'onestá. beh d'altra parte é quí che risiede la tristezza. Altro problema é che tutto quello che scrivono é muffa. Mi dedicheró a stilare una tabella a doppia entrata per comprendere il calciomercato, vediamo se Henry andrá davvero al Barça. E vediamo se quando ritroveró la mia bici "tuned" in garage sapró maneggiarla con la stessa forza di un anno fa, quando la cavalcavo con indosso solo delle infradito e degli slippini che la gente mi definisce equivoci. Mi divertiró di piú con i miei pantaloni corti a quadri, e nello zaino porto l'aquilone.

 

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