martedì, gennaio 02, 2007

Il tempo va...


Il tempo va, passano le ore. Un altro anno è passato. Potrebbe esser passato già il 13 Maggio, il 4 Novembre, o il 17 Luglio…ma se per la maggior parte della gente l’anno passa la notte di San Silvestro, allora passerà anche per i nichilisti tascabili.

Passano le ore. Passano così velocemente che ci ritroviamo incredibilmente a correre, imbotti di cappotti, berrette e sciarpe e zaini pieni di birra. Una patetica corsa verso il brindisi della mezzanotte. Di quanto fossimo belli, non avevamo fiato per rendercene conto. Proprio così, il nuovo benedetto anno è nato con negli occhi la nostra tachicardia, il nostro sudore e soprattutto il nostro misterioso desiderio di “esserci”. Di fare la cosa giusta, nel momento giusto. La cosa migliore, la più giovane. La cosa da ricordare per sempre. Vi ritrovate ? E’ lo stesso desiderio che ci ha portato nella più idealizzata città studentesca italiana per festeggiare l’ultimo dell’anno, nonostante la ciurma decimata dagli indecisi, i comodisti e i quàquàraquà. Meno dieci, meno nove, meno otto. Una fuga disperata dall’anno vecchio e dall’ennesima festa, bella si, ma non bella come quelle libidinose ritratte nei (tele)film che ci hanno cresciuto e che viziano i nostri sogni. Meno sette, meno sei, meno cinque. Man mano che i portici si avvicinano a Piazza Maggiore, altra gente si unisce alla nostra corsa purificatoria, i corpi si ammassano e cozzano l’un altro, il fiume umano straripa, la folla si compatta ai margini. Meno quattro, meno tre. Booooooooooooooom ! E ancora, boooooooom ! Beffando il count down e ancora distanti dalla nostra destinazione, l’anno nuovo è nato…e a noi non è rimasto che ripararci in un cantuccio, possibilmente al sicuro dagli spaventosi boati dei petardi. Peccato, peccato non esser stati vicini alle fiamme che bruciavano il Vecchione, mi sarebbe piaciuto lanciar qualcosa di mio nella catasta delle cose da incenerire. Avrei avuto l’imbarazzo della scelta. Dalla nostra posizione potevamo contemplare solo la colonna di fumo erigersi fieramente oltre edifici e monumenti.
Il tempo va, passano le ore. Orfani di metà della combriccola e ancor più colpevoli dell’oscuro anelare, ci ritroviamo nel peggio club del centro, con la peggio musica a palla e la gente più lontana che potessimo incontrare. Uno scivolone che avrebbe potuto seccare gli animi oltre che sgonfiare il portafogli. Ma così non è. Questa è una notte diversa, non è il 13 Maggio, il 4 Novembre o che cazzo, è Capodanno.
Il tempo va, passano le ore. A piazza S. Stefano un idiota sparge la voce del crollo del Muro di Berlino ma nessuno sembra crederci…non le rastone devastate, non i giocolieri, non altri bergamaschi richiamati dal suono tagliente del suo accento... dalla possibilità di un tetto sotto cui riposare, anche se in terra, anche se per poche ore.
Il tempo va, passano le ore. Ritroviamo il Pazzo, perso e ritrovato una decina di volte…le sue scorribande solitarie, quanto le droghe assunte, non saranno mai chiare a nessuno. Il Pazzo è ancora splendidamente scolpito in una ubriachezza tutta energizzante, è una inesauribile fonte di risate ed equivoci. Nonostante la forte caratterizzazione nordica, è chiaro che la sua assenza avrebbe penalizzato non poco l’ensemble. Sono i momenti più belli, tra rigurgiti di ironia filo-sovietica, risate fragorose, nuove conoscenze…niente flirt, ma non ci saranno bronci a riguardo, questa volta.
Il tempo va, passano le ore. Tra un colpo di sonno e l’altro mi accorgo della pioggia cadere sulle rotaie, sono troppo stanco per cercare riparo nella musica dei Joy Division, troppo anestetizzato per pensare e dopo aver perso tutti i treni che potevamo perdere, sono già a casa.


Il tempo va,
impietosamente, ma talvolta, in qualche luogo, sembra esserci ancora spazio e tempo per quel desiderio immanente di fuga. Occasioni per tenerlo vivo e perdonargli gli insuccessi, anche se clamorosi. Il tempo va, basta questo, amen e arrivederci, felice anno a tutti !


(photo taken by Miki during the party of...hm.. I guess I dont know who exactly threw the party)

8 Comments:

At 9:48 PM, Blogger Lady Door said...

No, non ci conosciamo... a meno che sia successo in un altra vita... ;-P.
Ho semplicemente messo insieme gli elementi che avevo: quello che hai scritto tu sul blog e il fatto che sul vostro cd, che ho grazie a Raf (nuoto con lei ed è una cara amica) e Pier (che però non ho mai conosciuto di persona) accanto al nome Giulio c'è scritto 'vocals'. Mi diverte mettere insieme gli indizi e cercare poi di indovinare ^^... Anyway, io abito esattamente sull'altra sponda dell'Adda rispetto alla tua e saluto Valcava ogni mattina ^___^

Mi piace il tuo modo di scrivere... si percepisce anima e vita dietro le parole... ah!... ho letto Angelo dalle Ali Pazze e ... what a funny coincidence... il mio 'angelo dalle ali pazze' io me lo sono tatuata sulla schiena tempo fa... non lo vedo, ma c'è... costantemente. ;-)

Un abbraccio
Chiara

ps: ...e che le tue feste siano migliori delle mie (che ho ricominciato a pieno ritmo e che esco giusto da una bella bronchite pre-natalizia e post-natalizia).

 
At 4:08 AM, Anonymous Anonimo said...

son lieto
nel notare che
l'orzare ti ha così condotto alla definizione della sì
beata pazzia

 
At 4:12 AM, Anonymous Anonimo said...

son lieto
nel notare che
l'orzare ti ha così condotto alla definizione della sì
beata pazzia

 
At 6:30 PM, Blogger UnoNessunoCentomilaNoie said...

x LadyDoor: già, la rete è paurosamente disseminata di indizi..i nerd fondatori si rivolteranno nella tomba pensando alla beffarda sorte della loro utopia libertaria. Rimettiti presto, see you..

ila Gelsomino: Bologna always jamil jiddan..(and u are still drunk at 4 am...goya!)

 
At 9:25 PM, Blogger Lady Door said...

Mmm... più che altro io direi che gli indizi li hai disseminati tu nelle tue parole, com'è naturale che sia se per scrivere intingi la piuma nell'inchiostro della tua vita ;-)... a parer mio qualunque utopia resta intatta finchè contro tutto e tutti ci si continua a credere e si persevera nell'intento di trovare nuovi 'percorsi' per farla crescere... ognuno di noi alimenta le sue piccole e grandi utopie.

Rimessa completamente e in piena attività, ti lascio un passo meraviglioso dalla "Season of mists" di Mr. 'Sandman' Gaiman ;-)

Visto il 'jamil jiddan'... Masa an-nur ^^

Chiara


“Walk any path in the Destiny’s garden, and you will be forced to choose, not once but many times. The paths fork and divide. With each step you take through Destiny's garden, you make a choice; and every choice determines future paths.
However, at the end of a lifetime of walking you might look back, and see only one path stretching out behind you; or look ahead, and see only darkness.
Sometimes you dream about paths of Destiny, and speculate, to no purpose. Dream about the paths you took and the paths you didn’t take.
The paths diverge and branch and reconnect; some say not even Destiny himself truly knows where any way will take you, where each twist and turn will lead. But even if Destiny could tell you, he will not. Destiny holds his secrets.
The garden of Destiny.
You would know it if you saw it. After all, you will wander it until you die. Or beyond. For the paths are long, and even in death there is no ending to them.”

 
At 12:03 PM, Anonymous Anonimo said...

correre, fare, essere... essere/agire... viaggiare... brindare... l'illusione del tempo... le preoccupazioni che fluttuano... siamo cordialmente pazzi, leggeri, esaltati, riflessivi.

 
At 11:13 PM, Blogger Lady Door said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
At 11:20 PM, Blogger Lady Door said...

Sono certa che riusciresti a cantarla, e con l'anima... e poi potresti sempre sussurrarla o bisbigliarla, in fondo è la tua canzone, nasce da te... avvolgerebbe gli altri con la stessa forza con la quale tu credi a ciò che stai cantando... e in ogni nota ci sarebbero infinite possibilità di sfumatura... e questa è libertà.
^____^

Chiara

ps: il commento prima era mio, ma avevo fatto un po' di strafalcioni... ehheheh ;-P

 

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