giovedì, febbraio 01, 2007

Senza fili...

Quando il bambino era bambino, aspettava con ansia che finisse il pranzo del sabato, per ritirarsi davanti al suo quattordici pollici-sedici bit. Glie l’aveva regalato il papà, quel preistorico quattro-otto-sei. Dal suo primo computer, un valente Commodor 64, il salto di qualità era comunque notevole ! Il bambino aveva quindi scoperto internet molto presto, quando nessuno o quasi ce l’aveva, quando per i suoi odiati compagni di classe “la rete” era sinonimo di pornografia gratuita night and day. Nulla di più falso. Nelle ore infinite passate davanti al monitor, il bambino installava e configurava sistemi operativi alternativi (anti-imperialismo-microsoft) programmava virus e client di posta elettronica in turbo pascal, programmi per gestione di password occulte in C, installava e configurava web-server, si abbandonava all’indescrivibile adrenalina di una console in bianco e nero, di chat testuali lente come tartarughe, studiava, insomma, studiava. La masturbazione, era una faccenda legata agli speciali sul nudo di rinomate riviste fotografiche. Il computer, la rete, erano la naturale estensione del suo genio e della sua solitudine. L’infinita pazienza di una connessione 14k, la grafica da “nerd pride” delle allora primordiali versioni di linux e la sterminata letteratura sulla sicurezza delle reti e dei sistemi erano il suo pane quotidiano. Del tutto ignaro dello sconclusionato ciclo di metamorfosi che l’avrebbe strappato a quel beato limbo digitale, il bambino aveva ormai convertito in bit gran parte della sua identità, e trasferito in rete un largo orizzonte del suo futuro. Il bambino non avrebbe mai sospettato, che in un futuro non lontano, avrebbe usufruito di una connessione wireless ultra-veloce...ma che l'avrebbe utilizzata su un misero Windows, solo per e-mail, chat e un poco patetiche vetrine virtuali. Un pensiero ridicolo per l'epoca in cui bucare un host era ormai questione di pochi mesi, smettere di frequentare quelle due o tre persone che conosceva, per dedicarsi esclusivamente ai suoi contatti su irc, era questione di settimane. Iscriversi a ingegneria informatica era un dogma assoluto. Quando il bambino era bambino, in quel primo stadio del suo ciclo di reincarnazioni, era felice…e la vita era altrettanto felicemente circoscritta nell’apertura o chiusura di un circuito del grande pulsante rosso. Un pulsante dal quale non poteva uscire nulla, che il bambino dovesse temere.