Do you feel the same ?
..Sulla strada verso casa sentivo dentro di me di non voler tornare, quando di solito i motivi per chiudere la serata non mancano mai. E dicevo cazzate, perché l’unica cosa che volevo dire, non potevo dirla. Sono arrivato a casa e tutto è stato come sempre: mi sono spogliato, sciacquato e ho riempito la bottiglie d’acqua per la notte. Ma una volta al buio, nella stanza, non era davvero il caso di dormire. Seduto sul letto ho riguardato le foto, bruttine – forse meglio così. Ma una bella c’è…e il ricordo che avrò di lei manterrà sempre delle sembianze verosimili. Dove la trovo, un’altra che guarda il neo-realismo, che ascolta i Joy Division e che è bella da far male…davvero non lo so. Dunque, i calcoli son presto fatti: è una vita che non mi sentivo così. Agitato, triste, pensieroso, vivo in negativo, felice per riflesso, sognatore a vuoto, stupito, stupido ma pieno di qualcosa…di emozioni che per una volta assomigliano ad un sentimento. E’ tutto molto, decisamente, very silly. Cosa posso farci. Non siamo mica padroni del nostro destino. E poi il mio, si diverte a pigliarmi per il culo, e forse io, lo aiuto nella sua opera bastarda. Sulla strada verso casa già sentivo che lei mi mancherà. E passerò qualche tempo a chiedermi se sia sano cercare di risentirla, sfruttando quelle amabili-odiali comodità tecnologiche che fingono di colmare la distanza che ci separa. Nei film, tutto questo non esiste, in breve tempo sai già se un futuro esiste o meno. Mi consola sapere di essere ancora nel limbo dell’insicurezza, nei confronti di quanto è successo. Sarà più facile dimenticare. Hey, ma se dimenticare è terapeutico, ricordare è un gesto di rispetto verso la Bellezza...e io voglio ricordare. Il suo sorriso, il suo taglio di capelli, il suo sguardo, la sua pelle (molto probabilmente splendida), la mela che stava mordicchiando scendendo dalle scale, il suo taccuino, la piccola ma più-che-sufficiente porzione di seno non nascosta dalla sua camicia bianca, le cose che mi ha raccontato…e perché no, i viaggi mentali (forse a senso unico) che si sono liberati dai nostri discorsi. Sai, è davvero un peccato che non ti piaccia proprio quella canzone, perché tu sei davvero fucking special…E il soffio di brivido che mi procuri è un dono rarissimo al quale mi sento ormai disabituato. L’estate volge al termine, a Bergamo diluvia e io vorrei illudermi di ritrovarti un giorno accanto a me in qualche passeggiata, oltre che nelle note di qualche canzone.